Marina Rossi Lowes – Team Director dell’ELF Marc VDS Racing Team
- alicejukes
- 30 ago
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Marina Rossi Lowes, Team Director dell’ELF Marc VDS Racing Team sia in World Superbike che in Moto2, è una forza da non sottovalutare nel mondo del motorsport. La sua storia è fatta di determinazione, resilienza e passione. Dai primi anni in un piccolo paese italiano immerso nella cultura motociclistica, fino alla guida di uno dei team più prestigiosi del paddock, la carriera di Marina riflette un equilibrio tra leadership strategica e dedizione personale. Gestendo le esigenze di due squadre di alto livello e allo stesso tempo una famiglia, il suo percorso è definito da duro lavoro, capacità di adattamento e dal rifiuto di arrendersi di fronte alle sfide.

In qualità di team director, le responsabilità di Marina sono vaste e diversificate. Dalla gestione delle sponsorizzazioni al controllo dei budget e degli stipendi, il suo ruolo richiede costante attenzione e organizzazione. «Il raggio d’azione è molto, molto ampio», osserva, accennando alle complessità che vanno ben oltre la sola gestione delle persone. Mentre un collega si occupa della parte tecnica, Marina si fa carico di quasi tutti gli altri aspetti, garantendo il funzionamento impeccabile sia del team World Superbike che di quello Moto2.
Nonostante le pressioni che accompagnano il ruolo, Marina ci si trova a suo agio. Il suo approccio meticoloso e l’attenzione ai dettagli hanno fatto guadagnare al team Moto2 del Marc VDS una reputazione di professionalità spesso paragonata agli standard della MotoGP. «Non è facile», ammette, ma la passione per questo sport la mantiene motivata. «È la mia vita, non solo il mio lavoro», dice con orgoglio — un sentimento che riflette la profondità della sua dedizione.
L’affinità di Marina con le moto nasce da lontano, plasmata dalla sua infanzia in una regione famosa per aver dato i natali a leggende come Valentino Rossi. «Da dove vengo io, le moto fanno parte della vita», ricorda. Cresciuta circondata da appassionati di corse, con un padre e un fratello che condividevano l’amore per le due ruote, Marina è stata naturalmente attratta da quel mondo che avrebbe poi definito la sua carriera. «È nel sangue», afferma, sottolineando quanto profondamente la cultura motociclistica l’abbia influenzata fin da piccola.
Entrare nel motorsport come donna, però, non è stato affatto semplice. «Oggi è più comune, ma io ho dovuto lavorare il doppio per dimostrare il mio valore», riflette. Nonostante gli ostacoli, la sua determinazione non è mai vacillata. Con costanza e duro lavoro, Marina si è conquistata il suo posto, ritagliandosi uno spazio in un settore in cui le figure femminili ai vertici erano, e restano, una rarità.

Il suo percorso non è stato lineare. Ha affrontato battute d’arresto, ma la sua tenacia l’ha sempre aiutata a rialzarsi. «Alcuni hanno provato a fermarmi», racconta, ricordando momenti in cui ha dovuto lottare ancora più duramente per essere presa sul serio. Ma è proprio la sua caparbietà — quella che lei stessa definisce “testardaggine” — ad averla spinta avanti, fino a raggiungere la sua quindicesima stagione con il Marc VDS Racing Team.
Questa forza è stata determinante non solo per il suo successo, ma anche per quello delle sue squadre. Che si trattasse di decisioni ad alto rischio o delle sfide dei weekend di gara, Marina ha sempre dimostrato una straordinaria capacità di mantenere la concentrazione e guidare i suoi team verso il successo.
Uno degli aspetti più impressionanti della vita di Marina è il modo in cui riesce a bilanciare carriera e famiglia. Insieme al marito, pilota a sua volta, ha costruito uno stile di vita attorno al motorsport, condividendo la loro passione per le corse con la figlia Kathryn. Fin da piccola, Kathryn ha viaggiato in tutto il mondo con loro, vivendo da vicino l’emozione dei circuiti, dall’Australia al Qatar.

Oggi che Kathryn è cresciuta e frequenta la scuola, l’equilibrio è diventato più difficile. Marina dà priorità alle gare europee e limita gli spostamenti intercontinentali, assicurandosi di essere a casa il più possibile. Mi capita perfino di svegliarmi nel cuore della notte solo per poter passare una notte in più con lei, racconta, a dimostrazione del profondo impegno che dedica sia alla famiglia che al lavoro.
Il percorso di Marina è stato segnato anche da una continua apertura all’apprendimento. Con una formazione in lingue e ulteriori studi in business e contabilità, ha ampliato costantemente le sue competenze, consapevole che la crescita personale è fondamentale per rimanere competitivi nel motorsport. Bisogna essere aperti a imparare assolutamente tutto, sottolinea, riconoscendo che anche in una posizione di vertice c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.
Questa disponibilità ad adattarsi ed evolversi è stata parte integrante della sua leadership. Non sapremo mai tutto, ma possiamo sempre imparare di più, osserva, convinta che questa mentalità sia essenziale per chiunque voglia avere successo nel motorsport. I suoi risultati hanno aperto porte non solo a lei stessa, ma anche ad altre donne del settore. Pur riconoscendo che le donne spesso sono giudicate con criteri più severi, le incoraggia a rimanere determinate: «Bisogna essere serie, lavorare più duramente e restare concentrate», consiglia. E la sua carriera dimostra che lo sforzo ripaga.

La sua leadership e i suoi traguardi hanno fissato un esempio potente, capace di ispirare donne nel motorsport e non solo. La storia di Marina dimostra che con impegno, resilienza e passione è possibile abbattere le barriere ed eccellere ai massimi livelli dello sport.
La carriera di Marina Rossi Lowes è un fulgido esempio di ciò che si può raggiungere con perseveranza e dedizione.
Dalle sue radici nel cuore del motorsport italiano fino a diventare una stimata team director, il suo percorso è una testimonianza della forza della determinazione. Nel bilanciare le esigenze di due squadre di vertice con le gioie e le sfide della vita familiare, Marina non solo ha eccelso nella sua carriera, ma ha anche tracciato la strada per chi verrà dopo di lei. La sua storia continua a ispirare, ricordandoci che le barriere sono fatte per essere superate.




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