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Ida Zetterström: Il Suo Viaggio Verso la Cima

Il nome di Ida Zetterström è ormai sinonimo di eccellenza nel mondo del drag racing, in particolare nella categoria Top Fuel. Originaria della Svezia, ha gareggiato sulla scena internazionale per alcuni dei titoli più prestigiosi del motorsport. Nella nostra intervista, Ida racconta i suoi inizi, le sfide affrontate e il percorso che l’ha portata nella Top Fuel.


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Ida ha trascorso tutta la sua vita immersa nella velocità: «Sono stata in pista da quando avevo tre settimane… coinvolta nelle corse in ogni loro forma». Cresciuta tra i motori nell’officina del padre, ha corso per la prima volta a 8 anni nella Junior Dragster. Fin da bambina il sogno era chiaro: «Ho sempre voluto correre in Top Fuel».


Il suo percorso è stato sorprendente. Prima delle auto, Ida ha avuto una carriera brillante sulle moto dragster. È stata la prima donna a vincere nella Scandinavian Super Street Bike Class e la più giovane campionessa di sempre, con diversi record a suo nome. Nonostante le difficoltà della transizione dalle auto alle moto, la sua forza mentale le ha permesso di riuscirci.


Il sogno di arrivare al Top Fuel l’ha però riportata alle auto. «C’era molto da imparare, e sto ancora imparando, ma ero mentalmente più pronta a quel passaggio». L’esperienza con le moto e la sua apertura all’apprendimento hanno reso la transizione naturale.


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Anche nei momenti più difficili, come lottare per un campionato, Ida ha mantenuto lucidità: «In quelle situazioni ad alta pressione mi ricordo che quello che abbiamo fatto tutta la stagione basta. Non serve essere “più bravi”, serve fidarsi delle proprie capacità».


Le difficoltà economiche l’hanno spinta a fondare un’attività di marketing, con cui ha finanziato la sua carriera e scoperto una nuova passione: dalla creazione di siti web al social media management, fino al coaching dei piloti. Questo le ha dato stabilità e flessibilità per viaggiare.

Uno dei momenti più importanti resta il trasferimento negli Stati Uniti e l’ingresso in JCM Racing, che ha costruito un team da zero per lei. Prima, esperienze fondamentali come la licenza europea sotto Rune Fjeld e la vittoria del campionato europeo hanno consolidato le basi per i suoi successi.


Ida non vede l’essere donna come uno svantaggio: «Le difficoltà ci sono per tutti. Meglio concentrarsi sui lati positivi e usarli a proprio favore». Ricorda quando entrò nella Super Street Bike: «Dicevano che quella categoria non era per le donne, ma questo non significa che non possa esserlo».


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Con obiettivi a breve termine (vincere una gara negli Stati Uniti) e a lungo termine (collezionare campionati), Ida continua a puntare in alto: «Non mi fermerò a un titolo. Voglio fare grandi cose in questo sport».


Il suo messaggio è chiaro: nel motorsport esistono mille ruoli oltre al pilota — dai social media alle sponsorizzazioni — e tutti sono importanti. Per chi sogna di guidare, il consiglio è semplice: «Lavorate duramente, perché il duro lavoro ripaga».


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Il percorso di Ida, fatto di resilienza, versatilità e passione, dimostra che il successo non è mai lineare. Con il suo esempio, continua ad aprire la strada alle future generazioni, incoraggiando donne e uomini a inseguire i propri sogni nel motorsport.

 
 
 

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